Una ragazza sulla pagina facebook mi ha gentilmente fatto notare che il mondo degli obiettivi è peggio di una giungla. Mi si è stretto il cuore perché mi ricordo quando anche io cercavo di capirci qualcosa e, quando ne avevo l’occasione, chiedevo cose tipo “ma senti…e invece com’è che si chiama quell’obiettivo che fa sembrare che tutto sta per essere risucchiato al centro? E come faccio a fare lo sfondo sfocato con le luci a pallini”?
Avendo lei chiesto un post esplicativo per i totalmente inesperti e non potendo io negarglielo, cercherò un modo simpatico e non confusionario per spiegare ai niubbini le differenze fra i vari obiettivi.
Sempre in maniera semplificata e approssimativa, quindi tenetevi le pignolerie per voi.
Iniziamo col dividere tutti gli obiettivi in due semplici categorie. Gli Zoom e i fissi.
Gli zoom sono tutti quelli con i quali puoi zoommare per allontanare o avvicinare il soggetto, le lenti fisse invece non puoi toccarle e se vuoi avvicinarti o allontanarti dal soggetto devi muovere le chiappe.
Tendenzialmente anche per le lenti (così come per le macchine fotografiche) vale la regola ‘meno cose fa, più è alta la qualità’. Non fate troppo affidamento su una fotocamera che fa anche da videocamera o su una marca che produce sia automobili che forni a microonde e lavatrici (daewoo, infatti fallì). Va da sé che le lenti fisse sono quindi generalmente migliori.
La seconda variabile da considerare quando volete acquistare una nuova lente è la lunghezza focale.
Se cliccate sulla parolina vi si aprirà una pagina di wikipedia con disegnini e termini tecnici che, se siete mentalmente pigri quanto la sottoscritta, vi farà spaventare e venire voglia di darvi all’apicultura.
Invece il concetto è molto semplice: per lunghezza focale si intende la fetta di mondo che l’obiettivo riesce a catturare, la quale può essere molto larga e poco profonda o molto stretta e molto profonda. Oppure può spaziare fra i due estremi.
Oggi ci concentriamo sulla prima categoria: molto larga e poco profonda. Vale a dire, gli obiettivi grandangolari.
Non sono fiche? Vedete come tutto sembra precipitarsi laggiù in fondo? Questo accade perché il grandangolo (che da questo punto di vista mi somiglia molto) dedica molto spazio alle cose in primo piano e il resto lo lascia al caso: inizia da ciò che ha più vicino, e lascia ciò che è lontano in fondo in fondo.
Ehy, non mi sembra di aver mai scritto che avrei fornito una spiegazione accurata del funzionamento del grandangolo.
E adesso arriva la domanda critica: come faccio a sapere che un obiettivo è un grandangolo?
Purtroppo ci sono dei numeri di mezzo, ma non spaventatevi.
Ogni obiettivo presenta due valori: il primo è espresso in millimetri (mm), e l’altro ha una f/ davanti (Es. 10-22mm, f/2.8).
In questo momento ci interessa solo il valore in millimetri; più i numerini sono bassi più l’effetto grandangolare sarà spinto.
Quindi, tendenzialmente: un 16mm può considerarsi un grandangolo? Sì. Un 300mm? Assolutamentissimamente no. Un 300mm è un Tele, ma di quelli parliamo la prossima volta.
Quory.
ps. Le foto appartengono a Rob, Daniele ed Elisa. Presto avrò un grandangolo anche io :(